Nell'articolo precedente avevo accennato al fatto che per parlare di calorie ci sarebbe voluto un intero articolo.
Questo perchè le calorie, in realtà, non esistono nel nostro organismo. Noi non "bruciamo" niente.
Il contenuto calorico è un concetto fisico, che rende conto solo in modo grossolano di come il cibo influenza il bilancio energetico dell'organismo.
E allora perchè continuiamo a contarle per cercare di perdere peso o comunque di mantenerlo?
Partiamo dall'inizio.

Che cos'è una caloria? Perché ci fa così dannare l'anima?
La definizione prettamente scientifica, quindi oggettiva e indiscutibile è:
Una caloria è la quantità di energia che bisogna fornire ad un grammo di acqua per aumentare la sua temperatura di un grado Celsius.
Nel Sistema Internazionale si misura in Joule: 1 cal = 4,1855 J
Per cui quando parliamo calorie parliamo di questo valore.
Esiste ovviamente anche uno strumento per la loro misura, il calorimentro o bomba calorimetrica.
Ora, come prendere questo valore e rapportarlo al cibo?
Cercherò di renderla il più semplice possibile: per sapere quante calorie ha un determinato alimento esso viene pesato e quindi posto in un contenitore dentro il calorimetro, insieme a una certa quantità di ossigeno, a sua volta circondato da acqua. Dall’esterno viene fatta passare una corrente elettrica che provoca la completa combustione dell’alimento con liberazione di calore. Un termometro misura la variazione di temperatura dell’acqua intorno alla camera di combustione. Poiché il sistema è isolato, la variazione di temperatura dell’acqua corrisponde all’energia liberata dall’alimento, che si misura in chilocalorie.



Ovvio che non viene fatta sempre per tutti gli alimenti. In genere vengono calcolate le calorie partendo dal peso dell'alimento in questione, dal suo contenuto in proteine, carboidrati e grassi e sapendo che:

  • 1 g di proteine fornisce 4 calorie (o 17 Joule)
  • 1 g di grassi fornisce 9 calorie (o 37 joule)
  • 1 g di carboidrati fornisce 3.75 calorie (o 16 joule)

si calcolano le calorie totali.

E fin qui spero di essere stata chiara.
Non mi resta che spiegare come rapportare la caloria del cibo al nostro organismo e sopratutto, cosa fondamentale, come "lei" si interfacci con "lui".
Il nostro organismo è una macchina straordinaria. Scoprire tutti i meccanismi che ci permettono di vivere, a partire dal DNA fino a come crescono peli e capelli è a dir poco affascinante. Siamo delle macchine perfette, talmente perfette che basta un granello di polvere per far sì che qualcosa possa andare storto. Ma non è questo quello di cui volevo parlare.
Il nostro corpo funziona più o meno così: tutto quello che mangiamo (o comunque parte di esso) viene trasformato in energia per permetterci di vivere, camminare, leggere, respirare, pensare ecc... MA il processo (in realtà è tutta una serie di processi finemente controllati) che trasforma il cibo in energia, non è la combustione, come avviene nel calorimetro, tutto avviene per reazioni biochimiche.


Se dentro di noi avvenisse un processo di combustione, non pensate che anche noi bruceremmo?
Inoltre, se ci pensate bene, la caloria non è una proprietà intrinseca del cibo.
Mi spiego meglio. Non possiamo estrarre calorie da una bistecca, possiamo solo calcolarle, e questo calcolo ci dice che la bistecca ha un “valore” calorico che viene ceduto al nostro corpo. Ma nella bistecca che ingeriamo, c'è molto di più...davvero tanto tanto di più, non certo calorie.
Il vero interscambio fra alimento/corpo umano avviene chimicamente, ed è di questo “chimicamente”  che nutriamo il nostro metabolismo.
Le calorie qundi non esistono all'interno del nostro organismo e nessuna caloria entra nelle cellule. Ciò che entra sono molecole. Un piatto di pasta al pomodoro e una porzione di formaggio possono avere le stesse calorie ma causano reazioni diverse all'interno dell'organismo.
Dunque, calcolare in maniera maniacale le calorie per dimagrire non ci porta da nessuna parte e sopratutto non ci fa dimagrire, forse ci fa diventare un po' psicotici verso il cibo anche quando mangiare deve essere sopratutto piacere, condivisione e convivialità.
Guardare le calorie per decidere cosa mangiare è come decidere di acquistare un'auto guardando solo il colore. Non ha assolutamente senso. Quel colore può averlo qualsiasi auto, ed una Ferrari è diversa da una BMW che a sua volta è diversa da una Fiat o da una Toyota. Tutte possono essere rosse, blu, gialle... ma di quale ho bisogno? Cerco una familiare? Una utilitaria? O voglio una con un buon motore che sappia correre come il vento? Quale è più adatta alle mie esigenze del momento? Di certo non posso saperlo guardando solo il suo colore.
Gli alimenti non sono solo calorie. Anzi, come già detto, non lo sono affatto quando entrano del nostro organismo.
Il cibo fa davvero molto di più al nostro corpo. Ogni volta che ingeriamo cibo o bevande, in pratica andiamo a “dialogare” con il nostro DNA, modificando a seconda del tipo di alimento e sopratutto dei nutrienti in esso contenuti, il profilo metabolico, genico e ormonale.
Capite ora quanto sia importante cibarsi nel miglior modo possibile.
La vera sfida è imparare a capire a livello molecolare cosa cambia se mangio un maritozzo con la panna piuttosto che 2 mele, 2 banane, 1 cocomero e 3 fragole. E’ assolutamente importante capire come questi cibi interagiscono con il nostro organismo e capire come poter alimentarsi in modo corretto senza soffrire seguendo diete alla moda che invece poco hanno a che fare con il nostro benessere.
Paragoniamo per un attimo il corpo umano ad una bellissima e fiammante macchina a benzina. Una volta finito il carburante sicuramente non mi fermerò alla pompa del gasolio o del metano, perché so già che la mia auto non andrà con quel carburante e la rovinerò.

Ed ora arriviamo alle tanto blasonate diete ipocaloriche. Perché non funzionano nonostante l'impegno a lungo termine? Da cosa può dipendere se non si perde peso malgrado l'adozione di un regime alimentare rigido, senza strappi alla regola?
La dieta ipocalorica spesso non funziona proprio perché è eccessivamente severa.
Le diete troppo restrittive fanno perdere qualche chilo inizialmente, poi però l'organismo si abitua ad utilizzare la poca energia a disposizione.
Cosa fareste voi se vi riducessero lo stipendio? Ovviamente all'inizio vi arrabbierete e farete il possibile per rimediare, ma poi? Cerchereste sicuramente di spendere di meno in modo da arrivare a fine mese. Taglierete le spese superflue, no? Questo è esattamente quello che fa il nostro organismo quando riduciamo in modo drastico l'introito di cibo.
La dieta ipocalorica si fonda sul teorema che i cibi sono tutti uguali e che il problema sono solo le quantità. Nulla di più sbagliato.
Anche se essere a dieta viene associato immediatamente con mangiare poco, nella realtà dei fatti non è la quantità ciò che realmente conta.
 
Non esistono solo quantità giuste e quantità sbagliate, ma cibi "giusti" e cibi "meno giusti".
Quello che serve per perdere grasso e guadagnare in salute non è una dieta ma una consapevolezza diversa che ci riporti ad un rapporto armonioso e sano con il cibo.
Conta cosa mangiamo e come lo mangiamo. L'ossessione per le porzioni può risultare deleteria, perché ci porta ad avere un rapporto innaturale con il cibo. Il cibo è un prezioso alleato, non un veleno da dosare con cura per evitare di morire. Dobbiamo trovare un equilibrio facilmente gestibile tra assunzione di cibo e controllo della fame. Complicarsi la vita con calcoli matematici inutili che non possiamo mantenere a lungo termine o come spesso più accade fuori casa, non aiuta di certo.